L’agricoltura 4.0 è un nuovo modello di concepire le attività agricole e le attività di produzione, attraverso l’ausilio delle nuove scoperte tecnologiche. Numerose tecniche agricole a carattere digitale si sono diffuse all’interno del settore agricolo nell’ultimo decennio. Un modo nuovo di definire questi nuovi sistemi è Agricoltura 4.0, facendo riferimento all’utilizzo di mezzi informatici come l’Internet of Things (IoT), i Big Data, e soprattutto quello dell’Intelligenza Artificiale aiutata dalla robotica. Essi hanno permesso di estendere e di rendere più veloci ed efficienti le attività agricole che interessano tutta quanta la filiera.
L’agricoltura 4.0 consiste in quell’insieme di tecniche agricole finalizzate all’impiego sistematico delle nuove tecnologie scientifiche nel campo delle coltivazione e delle attività ad esse pertinenti. Questa innovazione, che va sempre ad ampliarsi nel corso del tempo, rende possibile migliorare il risultato finale del raccolto e la sostenibilità ambientale dell’attività agricola, nonché la qualità della produzione, il suo impatto ambientale e le condizioni socio-ambientali delle aziende. Per questa ragione, i numerosi benefici non sono strettamente connessi soltanto a coloro che lavorano all’interno di una specifica azienda, ma coinvolgono anche tutta quanta la comunità e il territorio nel quale essa si trova. Perché si possa godere appieno dei risultati è importante che tutte quante le aziende coinvolte all’interno della filiera lavorino insieme.
Agricoltura 4.0: l’importanza della collaborazione nella filiera
Elemento cardine nella gestione attuale del settore agricolo è la cosiddetta modalità a compartimenti stagno. D’altra parte le aziende sono abituate a lavorare ancora in modo indipendente, senza la condivisione di dati e di informazioni con le altre aziende affini della filiera. È importante però comprendere che i risultati annessi alla digitalizzazione del settore agricolo sono pienamente ottenibili soltanto quando tutte le imprese saranno in grado di condividere i propri dati ed avere la capacità di elaborarli e sfruttarne il pieno valore attraverso l’intervento delle moderne tecnologie
Quali sono le tecnologie più usate
Tra le tecnologie più diffuse vi è certamente l’intelligenza artificiale applicata alla robotica, impiegata principalmente nelle aziende a carattere zootecnico per la mungitura delle vacche, raccogliere gli ortaggi e l’utilizzo di pesticidi ed antiparassitari nei campi. All’interno dell’Agenda dello Sviluppo Sostenibile, proposta dalle Nazioni Unite, vediamo come la robotizzazione dell’attività agricola è un passo fondamentale e necessario per andare incontro alle nuove sfide del futuro.
L’intelligenza artificiale nell’agricoltura non si applica soltanto grazie alla robotica, ma attraverso i software gestionali per un buon 31% in Italia. Questi software elettronici sono in grado, grazie alle loro caratteristiche informatiche, di ridurre notevolmente le ore di lavoro dei dipendenti impiegati in attività automatiche e monotone, riuscendo ad impegnarli in attività più pertinenti ed innovative, come ad esempio, la definizione delle strategie per i raccolti oppure il metodo di individuazione e d’uso degli antiparassitari biologici.
Questo tipo di settore si evolverà notevolmente nel corso dei prossimi decenni, soprattutto per mezzo dei provvedimenti messi in atto dalla PAC, ovvero, la Politica Agricola Comune, all’interno dell’Unione Europea. Sono stati, infatti, stanziati numerosi fondi a carattere ingente a sostegno dell’innovazione tecnologica delle tecniche agricole. I dati sono il motore principale dei nuovi IA, sistemi di intelligenza artificiale, e grazie all’aumento e alla raccolta delle informazioni, le macchine possono evolversi ed apprendere per lavorare al meglio.
La gestione dei dati nell’Agricoltura 4.0
La partita si gioca sulla capacità di raccogliere, archiviare e utilizzare dati utili per il settore. Ecco perché è fondamentale il coordinamento e il coinvolgimento di tutte le imprese della filiera. La creazione di banche dati condivise e sicure è certamente un aspetto importante e lo sarà ancora di più nel futuro, quando le tecnologie a disposizione aumenteranno e sarà necessario capire come usarle a proprio vantaggio. La gestione dei dati avviene su tre livelli: business, tecnologico e legale. Il primo mira a comprendere qual è il valore economico dei dati per le singole aziende che li utilizzano.
L’Osservatorio Smart Agrifood ha già a disposizione una vasta casistica che permette di capire quali sono i benefici finora ottenuti dalle informazioni a disposizione delle imprese agricole. Il livello tecnologico si preoccupa invece di capire quali dati scegliere e come impiegarli a livello pratico, usando le nuove tecnologie. Infine, la gestione dei dati a livello legale è legata alla Privacy e al rispetto delle norme legate all’uso dei dati sensibili, come il GDPR o la PSD2.
L’Unione Europea è molto attenta a questo aspetto, soprattutto sta lavorando per evitare la concentrazione di informazioni nelle mani di poche e potenti aziende. Qualcos’altro avrà un impatto di rilievo in futuro: la diffusione della banda ultra larga in Italia, che arriverà anche nei territori rurali attualmente senza infrastrutture adatte a supportare la connessione veloce. Non resta che attendere ulteriori evoluzioni delle aziende agricole e tenere d’occhio il settore, che potrebbe ispirare altri comparti produttivi di tutto il tessuto economico.